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22.03.2025

Oggi sul Giornale di Oristano. Carta Docente per gli insegnanti precari, vittoria di Gilda Oristano

Si rafforza il fronte giuridico a favore dei docenti precari nella battaglia per il riconoscimento della Carta Docente. Con tre nuove sentenze, il Giudice del Lavoro ha stabilito che 91 insegnanti, alcuni oggi di ruolo, ma con anni di servizio da precari, hanno diritto a ricevere il bonus destinato alla formazione professionale anche per i periodi di supplenza. La decisione, che prevede anche il pagamento degli interessi legali e delle spese processuali, rappresenta un ulteriore successo per l’avvocato Robert Sanna e per la Gilda di Oristano, che hanno patrocinato i ricorsi.

Un bonus annuale di 500 euro per l’acquisto di libri.

La Carta Docente, istituita per garantire l’aggiornamento professionale degli insegnanti, prevede un bonus annuale di 500 euro per l’acquisto di libri, corsi di formazione e strumenti didattici. Tuttavia, fino a oggi il beneficio era riconosciuto solo ai docenti di ruolo e ai precari con incarico fino al 31 agosto, escludendo coloro con contratti fino al 30 giugno. Proprio su questa disparità di trattamento si è concentrata l’azione legale della Gilda, che negli ultimi mesi ha ottenuto una serie di pronunce favorevoli. A queste ultime 91 vittorie, infatti, si aggiungono altre tre sentenze precedenti, che hanno garantito il diritto al bonus a un centinaio di insegnanti e a dieci educatori di convitto.

 

Il pagamento da parte del ministero dell’Istruzione.

Nel frattempo, altri due ricorsi sono ancora pendenti e potrebbero portare a nuove conferme giudiziarie: il primo, riguardante 20 docenti, è già stato calendarizzato per il mese di giugno, mentre per il secondo si attende la fissazione della data d’udienza. Ora, il passo successivo è il pagamento da parte del ministero dell’Istruzione, che, nonostante le numerose sentenze a suo sfavore emesse in tutta Italia, continua a tardare nell’esecuzione dei risarcimenti e a evitare una soluzione normativa che estenda automaticamente il diritto a tutti i precari con contratti fino al 30 giugno.

Un atteggiamento che contrasta con la solerzia con cui alcuni dirigenti scolastici sembrano invece pronti a recepire provvedimenti sfavorevoli al personale. Emblematico, in tal senso, il caso di un’ordinanza, nemmeno una sentenza definitiva, che ha negato il riconoscimento dei permessi retribuiti per motivi personali e familiari previsti dal contratto collettivo. Un doppio standard che continua a penalizzare migliaia di insegnanti precari in attesa di un adeguato riconoscimento dei propri diritti.