Resterà chiusa per almeno un anno la scuola primaria del Sacro Cuore. Lo ha annunciato ieri in Consiglio comunale l’assessore ai Lavori pubblici, Simone Prevete, rispondendo a un’interrogazione presentata nelle scorse settimane dai consiglieri del centrosinistra in cui si evidenziavano i gravi problemi legati al protrarsi dei lavori di messa in sicurezza dell’istituto e al degrado dell’area.
“Insieme all’assessore alla Pubblica istruzione Gigi Mureddu”, ha spiegato in aula Prevete, “abbiamo concordato che è necessario chiudere la scuola primaria per almeno un anno, spostando tutti i bambini. Questo affinché si possa intervenire concretamente e fare tutte le lavorazioni necessarie”.
Primo firmatario dell’interrogazione era Giuseppe Obinu di Alternativa sarda e democratica. Il documento era stato sottoscritto anche da Maria Obinu e Umberto Marcoli dello stesso gruppo, da Carla Della Volpe, Maria Speranza Perra e Massimiliano Daga del Pd, da Francesca Marchi di Sinistra Futura e da Francesco Federico di Oristano democratica e possibile.
“Un lavoro pubblico fermo ha conseguenze plurime”, ha spiegato in Consiglio comunale l’assessore ai Lavori pubblici, “in questo caso sono ancora più gravi perché sono coinvolti dei bambini. Originariamente era previsto un finanziamento della Regione di 450.000 euro, con compartecipazione del Comune, per la realizzare di lavori di antisfondellamento sui solai. Il finanziamento è stato poi inglobato dagli interventi del Pnrr, rientrando come lavori di adeguamento sismico. Rispetto a quanto ipotizzato dai progettisti, però, sono stati riscontrati problemi nelle fondazioni, c’erano i muri non a norma e l’impianto elettrico completamente da rifare. L’amministrazione si è mossa per tempo, anche perché adempiere a quelle lavorazioni con 450.000 era utopistico. Quindi, siamo riusciti a ottenere un secondo finanziamento ad hoc di 900.000 euro, anche qui con compartecipazione del Comune”.
“Il cantiere”, ha aggiunto Prevete, “è stato formalmente consegnato nel novembre 2023, ma prima di giugno 2024 gli operai non hanno potuto accedere alla scuola, anche perché la dirigente scolastica non è stata particolarmente collaborativa con l’impresa”.
“Le opere per l’adeguamento sismico devono rispettare le scadenze del Pnrr, quindi marzo 2026. Per fare questo tipo di attività”, ha concluso l’assessore, “occorre fare una scelta coraggiosa: chiudere la scuola primaria per almeno un anno. Per i lavori di antisfondellamento sui solai si è reso necessario un nuovo appalto. È stata presentata la progettazione il 24 luglio scorso e ora si andrà a bando. Una volta conclusi i lavori per quanto riguarda l’adeguamento sismico sui cluster 1 e 4, l’impresa entrerà per completare questi interventi. Abbiamo a cuore tutta l’edilizia scolastica. Una negligenza palese negli anni passati ha prodotto questo status quo. Non manutenere gli edifici scolastici ha portato a un incancrenirsi di questa situazione”.
“Questa è una situazione dolorosa”, ha risposto il consigliere di Alternativa sarda e democratica, Giuseppe Obinu. “La scuola sventrata sembra quasi un’opera di street art. Finalmente l’amministrazione ha deciso di chiudere l’edificio per fare i lavori in maniera più celere ed efficace, forse bisognava pensarci un po’ prima. Non so come quest’anno si sia riusciti a portare i bambini a scuola rendendo tutto sicuro, sia l’accesso all’edificio che i lavori di manutenzione. La maggior parte delle nostre interrogazioni hanno fatto sì che si trovassero risposte che erano a portata di mano. Situazioni come questa, altrimenti, rischiano di passare in cavalleria, è importante che la minoranza le segnali. L’unica nota stonata della risposta dell’assessore”, ha detto Obinu rivolgendosi a Prevete, “è stata la chiamata in correità degli amministratori che l’hanno preceduta. Questo non è un gesto elegante. Ogni amministratore ha l’obiettivo di fare il meglio per la sua città. Nei decenni che hanno preceduto questo intervento ce ne sono stati tanti altri, nelle varie scuole. Abbiamo avuto anche in alcune amministrazioni precedenti una notevole quantità di denaro. Per esempio, il progetto Iscola ha permesso di ristrutturare buona parte degli istituti scolastici oristanesi”.
Mercoledì, 30 luglio 2025